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giovedì 3 ottobre 2013

I mobili nel Rinascimento

Sedia Savonarola (Sailko)
Il Rinascimento è un periodo di grandi cambiamenti che investono non solo l’uomo e la sua centralità ma ogni aspetto della vita quotidiana, sociale, economica e politica; l’arte e l’arredamento non potevano restarne esclusi perciò, anche nell’arredo si notano evidenti novità.

In linea di massima tutto diviene più ricco e imponente con un’importanza ritrovata dei decori; se nel Medioevo i mobili, soprattutto nelle case dei più poveri, erano “provvisori, fatti per essere spostati in situazioni di emergenza, ora a ogni mobile è dedicato a un ambiente ben preciso.

I mobili talvolta erano in ebano anche se, in prevalenza, era il massello di noce a farla da padrona. Resistenti e di una certa importanza, erano costruiti tramite chiodi ribattuti e lucidati con cera d’api mentre le decorazioni avvenivano tramite intaglio o intarsio con soggetti vari, da quelli botanici, a quelli faunistici. Spesso l’utilizzo della foglia d’oro permetteva di aggiungere una nota dorata e spezzare il “colore” del legno. Naturalmente questo non era appannaggio di tutti, le famiglie più povere non potevano permettersi arredi di questo tipo; le arti pittoriche che in questo periodo hanno una netta ripresa dopo il periodo precedente, contaminano vistosamente anche il settore dell’arredo.

Ora, non solo gli intagli e decori si fanno sempre più complessi ma si nota una notevole precisione nella realizzazione; in questo periodo si diffondono oltre ai piedi a zampa di leone o a foglia anche i baldacchini impreziositi da stoffe e veli.

Questo è anche il periodo di cassapanche, cofani matrimoniali (cassoni utilizzati come “dote” e acquisiti dagli sposi) e cassoni riccamente intagliati utili per riporre le cose e utilizzati anche in vece degli armadi, mentre, lentamente, iniziano a diffondersi le prime vere sedie che, gradualmente sostituiscono gli sgabelli; le sedute sono di vario tipo, la panca a dossale è caratterizzata da colonnine ioniche o balaustri torniti tuttavia, se ne diffondono anche savonarola, con stecche in legno incurvate a formare una X e braccioli dritti, oppure con alti schienali o imbottite.

Anche il tavolo che nei secoli precedenti era costituito da assi poggiate su cavalletti, perfetto per essere smontato in qualsiasi momento e, se necessario riposto dopo il pasto, ora diviene una struttura fissa; iniziano quindi a diffondersi i tavoli come li conosciamo noi oggi anche se, nelle dimore più nobili le gambe non appaiono sempre dritte ma finemente scolpite e intagliate. Potevano assumere varie forme e avere il piano non solo in legno ma anche in avorio, pietre, madreperla e marmo.

Nei refettori è invece diffuso il fratino, lungo e imponente in cui la tavola era sostenuta da 2 grosse gambe unite centralmente da una traversa.

1 commento:

  1. Il colore della sedia si intonerebbe al mio arredamento, lo stile... naaaaa :-)

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